Shops Go Green Project (UniBG)

mappa2Il laboratorio costituisce la parte sperimentale del corso “Ricerca sociale e consumi”

Bergamogreen

Corso di laurea in Comunicazione, Informazione, Editoria (CIE)

Docenti: Prof.ssa Francesca Forno e Dott.ssa Chiara Demaldè (Tutor)

Contesto del progetto: Nella città di Bergamo sono visibili significativi segnali di una attenzione crescente per il comparto agricolo zootecnico ed agroalimentare non solo in termini economici ma anche culturali. Questi si inseriscono in una generale maggior attenzione alla salubrità del cibo, in crescita in tutti i Paesi occidentali, spinta delle preoccupazioni verso le sofisticazioni alimentari di cui si sentono periodicamente gli echi nei media, le malattie connesse all’abbondanza di cibo o l’alimentazione scorretta e la diffusione del “cibo-spazzatura”. Anche l’interesse verso l’impatto che il sistema agroalimentare ha sull’ambiente in termini di consumo di risorse appare in aumento. Negli ultimi anni si nota infatti il diffondersi di numerose iniziative volte alla valorizzazione dei prodotti tipici locali, di cui l’Italia eccelle a livello mondiale, che risponde ad una nuova idea di “sostenibilità dei territori” che sottolinea il bisogno di ri-connettere, quanto più possibile, la produzione al consumo, accorciando la filiera, per valorizzare (e conservare) le specificità locali che altrimenti rischierebbero di andare perdute in un mercato globale che spinge verso la standardizzazione e concentrazione. All’interno di queste iniziative si sottolinea spesso come un rafforzamento dei circuiti di scambio a livello “locale” possa avere diverse ricadute positive in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale.

Obiettivo e articolazione del progetto: Il progetto “Shops Go Green” mira a realizzare una mappatura completa degli spazi in cui avviene l’incontro tra la domanda e l’offerta di prodotti agricoli locali. Questa azione sarà realizzata nell’ambito del corso Ricerca sociale e consumi (corso specialistico in Comunicazione, Informazione, Editoria). Gli studenti, insieme alla loro docente, saranno incoraggiati a dividersi la città di Bergamo in aree per procedere con l’identificazione di tutti quei luoghi in cui viene valorizzato il prodotto agricolo territoriale.

Una volta completata la mappatura, gli studenti saranno invitati a utilizzare tutta la gamma delle tecniche di ricerca sociale, tra cui i metodi quantitativi (questionari), quelli qualitativi (interviste in profondità), etnografia (i negozi saranno frequentati in diversi momenti del giorno per osservarne le pratiche dal vivo). Oltre a ottenere informazioni sulla tipologia/organizzazione dei negozi, ristoranti, mercati, particolare attenzione sarà posta sulla provenienza territoriale di produttori e prodotti, in modo da tracciarne la “rete” (o la filiera).

Saranno inoltre svolte delle videointerviste narrative, sull’esempio di quanto fatto nell’ambito del progetto AESS Regione Lombardia finalizzate alla valorizzazione dei saperi della filiera agro-alimentare: dal produttore al consumatore.

A titolo di esempio, si riporta nella figura qui a fianco una mappa dell’area definita “le 5 vie”, una zona centrale della cosiddetta “città bassa” di Bergamo.

Chiara.jpgIn questa area negli ultimi anni (con una dinamica crescente negli ultimi mesi), si sono moltiplicate le attività di commercializzazione dei prodotti agricoli locali. Spesso questi esercizi commerciali nascono peraltro su spazi spesso chiusi da anni.

L’acquisto di prodotti locali non è mai una azione anonima, all’interno avviene sempre uno scambio di conoscenza tra consumatore/cliente e proprietario. Si tratta inoltre in molti casi di nuove attività che vedono coinvolti i giovani. In un caso (CamBio) si tratta di un negozio/bistrot della cooperativa sociale Biplano.

Non essendo in rete tra loro, questi esercizi commerciali non sanno spesso dell’esistenza di attività con simili intenti/filosofia vicine. Cosicché la piccola rosticceria da asporto “il Coccio” non sa dell’esistenza di CamBio e dello spaccio dell’azienda agricola RidiBio, pochi metri più in basso, sebbene “il Coccio” prediliga per la preparazione dei propri piatti del giorno l’acquisto diretto presso aziende del territorio, che però a detta dei due giovani gestori: “è spesso complicato e dispersivo in termini di tempo”.

In sintesi le principali azioni del progetto sono:

  1. mappatura con georeferenziazione sia off-line che on-line degli “hub dell’agricolura”
  2. indagine su offerta e domanda a partire dai negozi di vendita di prodotti a filiera corta, ristoranti, rosticcerie per asporto ecc. che comprenderà l’impiego di:
    • questionari per indagare sulle caratteristiche dell’offerta (chi gestisce l’attività, quali attività sono andati a sostituire, a quali valori si ispirano, se sono catene oppure singole imprese, da quanti anni sono aperte, dove acquistano i loro prodotti ecc. ecc.)
    • questionari rivolti ai fruitori dei negozi, per capire la tipologia della “domanda”.
    • osservazione diretta all’interno degli “hub dell’agricoltura” per osservarne organizzazione, modalità di azione, dinamiche
    • video-interviste ai gestori per raccontare la “storia” del negozio e i valori a cui si ispira (che verranno raccolte e pubblicate online, costituendo così un archivio condiviso del “patrimonio comune” della cultura gastronomica locale)

Questo studio, oltre a rappresentare un ambito all’interno del quale sperimentare le diverse tecniche di ricerca sociale, rappresenta una azione preliminare all’ideazione di una campagna di comunicazione per l’intero sistema “shops go green” di Bergamo che si svolgerà in collaborazione con il Comune di Bergamo.

Più informazioni?click-here

  • [28 febbraio] L’etnografia: analizzare i contesti dall’interno, imparando ad osservare le pratiche quotidiane – Lezione con Cristina Grasseni (Utrecht University). Qui trovi informazioni e materiale
  • [07 marzo] L’analisi dei testi: leggere le immagini e i significati lasciati dalla pubblicità nello spazio pubblico – Lezione con Eleftheria Lekakis (Sussex University). Qui trovi informazioni e materiale.
  • [18-19 maggio] Workshop di fine corso. L’impatto urbano del consumo critico. Presentazione dei primi risultati della ricerca sui “Green Shops”

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