Seminario di Paolo Corvo per il ciclo “Comunicazione sociale e sostenibilità”

 

Paolo Corvo, chiude il ciclo di seminari “Comunicazione sociale e sostenibilità” con un utilissimo intervento sui temi dell’alimentazione e la qualità della vita nella società contemporanea. Paolo Corvo, sociologo e ricercatore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, ha presentato il libro Quando il cibo si fa benessere. Alimentazione e qualità della vita di cui è stato curatore e per cui ha scritto il saggio “Cibo e benessere: antinomie e problemi”.

La sua esperienza in questo campo di studi ha permesso di delineare quale forma sociale assume il cibo nella società attuale, mediatizzata e multiforme, e quali paradossi legati alla produzione, preparazione, e consumo del cibo vengono messe in atto nella nostra vita quotidiana. Corvo individua quattro antinomie:

  1. si parla molto di cibo nei media ma lo stesso grado di attenzione non è riscontrato poi nei comportamenti di consumo delle famiglie, che tendono a diminuire la spesa alimentare (mantenendo invece alta la spesa per altri beni, come quelli tecnologici);
  2. nonostante il grande successo dei programmi televisivi sui cuochi e la cucina e dell’aumento del numero di scuole di cucina, la pratica del cucinare è diminuita, sia perché si tende a consumare il pranzo fuori dalle mura domestiche, sia perché manca la trasmissione dei saperi gastronomici.
  3. Esiste oggi a una tensione tra fast food e slow food, non solo per cosa si mangia ma per come si consuma un pasto. “La convivialità, l’attenzione a ciò che si mangia”, tipica degli italiani, si sta perdendo o viene rilegata ad alcuni momenti specifici (ad es. il pranzo domenicale).
  4. Da una parte si assiste alla diffusione di cibi multiculturali, dall’altra vengono rivalorizzati i prodotti tipici locali. Nella continua ricerca di certezze, si riscopre il valore della terra e del territorio.

Paolo Corvo ha anche sottolineato come il cibo sia strumento di comunicazione ed espressione di un valore culturale e identitario. Le pratiche gastronomiche, quindi, sono dinamiche e spesso subiscono le “mode” di determinato momento storico.

Infine, Corvo ha sottolineato l’importanza di occuparsi dell’educazione alimentare dei consumatori, per poter aiutare nella scelta di consumo ed evitare problemi di salute tipici delle società occidentali, ma anche di “educare” i produttori, in modo da non restringere il cibo di qualità a una élite.