Il grande capitale spinge per intensificare la produzione a discapito di vincoli in campo ambientale e della programmazione per la biodiversità. L’emergenza della guerra, il fallimento diplomatico crea le condizioni affinché i popoli accettino in nome di una fittizia vita normale. Intanto sui fronti di guerra si perdono vita, le lobby delle armi trionfano e dal punto di vista energetico si paventa il ritorno al carbon fossile. Crediamo non sia necessario intensificare la produzione. Piuttosto, produrre e consumare in modo diverso. Nonostante la guerra ci sarebbe cibo ed acqua a sufficienza per tutti. Basarsi su sistemi agroalimentari locali e non assecondare l’ingordigia del capitale. Trasformazione del sistema sul modello indicato dai movimenti popolari come iI Movimento dei contadini Senza Terra e il movimento indigeno, oltre le varie associazioni che nel mondo si occupano di agroecologia: no OGM, no agrotossici, produzioni locali sviluppate in modo cooperativo. Ripopolamento dei borghi: una tendenza crescente in Italia che non riguarda solo l’aspetto demografico o di ripopolamento, ma un altro stile di vita. Lo smart working favorisce in parte questo fenomeno che dovrebbe essere accompagnato da ricerche ed azioni in campo agroecologico, alimentare e di riorganizzazione del lavoro e delle comunità.
Paolo Vittoria è docente universitario, scrittore, collaboratore de IL MANIFESTO, scrive anche su giornali internazionali come JORNAL GGN (Brasile), BRASIL 247 (Brasile) LA DIARIA (Uruguay). Dirige, con Mariateresa Muraca, EDUCAZIONE APERTA RIVISTA INTERNAZIONALE DI PEDAGOGIA CRITICA www.educazioneaperta.it
Dal 2010 al 2017 è stato professore di Filosofia dell’Educazione presso l’Universidade Federal do Rio de Janeiro (Brasile). Attualmente insegna Pedagogia generale all’Università Federico II di Napoli. Dottorato in scienze Psicologiche e Pedagogiche (Unina). Postdottorato in politiche educative (Universidade Federal Fluminense do Rio de Janeiro).
Autore di libri, articoli, interviste e podcast su temi della politica e dell’educazione.